Le dimissioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi apre nuovi scenari per la Riforma dello sport?
Nei prossimi giorni sapremo come si evolveranno le cose e nel frattempo riflettiamo sulla Riforma dello sport che tanto spaventa alcuni e tanto eccita altri. Orecchiando sui social rimbalza un entusiasta “finalmente i lavoratori avranno dignità“, subito sopito da un "sarà catastrofe “ che gli fa eco ...
Noi, sommessamente, facciamo presente a tutti coloro i quali parliamo che dietro al tanto rumore si nasconde (o è stata bellamente nascosta) un'altra faccia della medaglia: da anni esistono i contratti collettivi nazionali di riferimento nel settore impianti sportivi e palestre, da anni centinaia di consulenti del lavoro hanno consigliato di applicare correttamente i contratti, da anni esistono centinaia di tecnici, istruttori, personale operante nello sport assunti regolarmente come dipendenti o inquadrati come autonomi.
Quindi il clamore delle urla al “finalmente abbiamo dignità“ esattamente da cosa è dovuto?
Si, è vero, molti centri sportivi hanno usato, abusato e utilizzato le modalità di inquadramento ex articolo 67 lettera m) testo unico imposte sui redditi, i famosi 10.000 euro, ma suvvia, in molti casi anche d’accordo con il collaboratore. Non con tutti certo, ma con molti ne siamo certi.
Un contratto collettivo nazionale prevede paghe orarie intorno ai 6/7/8 euro orari. Provate a proporlo a molti collaboratori e vediamo cosa vi rispondono, abituati a prendere cifre ben più alte in totale esenzione fiscale e contributiva.
Per cui, una volta per tutte, diciamolo: si è sempre potuto assumere un collaboratore inquadrandolo come dipendente. Così come un collaboratore ha sempre potuto aprirsi la partita iva.
La riforma non cambia molto.
Cambia solo la ricezione nel settore di ciò che si reputava fosse un diritto assodato e invece cosi non è.
Che bei tempi quando venivamo accusati di non volere applicare il contratto dei 10.000 euro in totale esenzione fiscale e contributiva al personale di pulizie o ai manutentori, perché per noi non era corretto e si dovevano assumere e ci veniva risposto “allora vado all’ente x che il suo delegato me lo fa “.
Ricordate cosa diceva Shaekspeare? “tanto rumore per nulla”. Ma siamo italiani e ci piace pensare a Tommaso di Lampedusa e al suo Gattopardo ... cambia tutto, per non cambiare.nulla...
Si, qualcosa cambia, e ora vediamo cosa, ma non è certo una rivoluzione copernicana.
Solo un appunto di riflessione a chi dice “anche le sentenze hanno sempre detto cosi”.
Vorremmo ricordare che i Giudici non fanno legge nel nostro Paese. Magari in Inghilterra si ma nel nostro Paese, se non è cambiato il sistema di recente, i Giudici non hanno potere legislativo... Per carità orientano (o disorientano) ma impegnandoci a comprendere prima ancora delle Sentenze gli strumenti legislativi.
Veniamo alle novità della riforma e al recente correttivo dello scorso 7 Luglio di questo Governo dimissionario (forse):
anche le realtà sportive potranno essere iscritte al Runts (potranno e non dovranno );
vengono definite le figure del volontario, del collaboratore, del dipendente, dell’autonomo;
nasce il registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche tenuto dal Dipartimento dello Sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri;
regolamentato l’apprendistato professionalizzante (che comunque esisteva già nei ccnl) ;
regolamentazione delle attività con gli sponsor;
possibilità di esercitare attività diverse da quella sportiva a condizione che lo statuto lo preveda;
abolizione vincolo sportivo;
istituzione del concetto di animale atleta e divieto di macellazione;
Non sappiamo se questo Governo (bis) o il futuro che uscirà dalle tornate elettorali potranno cambiare ancora le carte in tavola, converrete con noi però che, sotto un certo punto di vista la Riforma dello Sport, iniziata anni fa, è una saga avvincente che lascia tutti noi sempre con il fiato sospeso.
Spiace solamente non avere una sfera di cristallo (che in molti però spergiurano di avere) ne una macchina del tempo per tornare a quando anche sui social o nelle audizioni parlamentari dicevamo le stesse cose e ci davano per pazzi ...
Intanto teniamoci stretti la costituzionalizzazione dello sport. Un punto di partenza oggi più che mai sottovalutato.
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