A cura di Katia Arrighi
Mondo dello sport e mondo del terzo settore: due riforme, due mondi, due analisi differenti.
Sono anni che parliamo come @consulentidellosport di sport e terzo settore, da quando addirittura si pensava che il semplice fatto di essere una realtà sportiva giustificasse pagare tutti con i compensi sportivi (e per tutti intendiamo tutti, personale delle pulizie comprese) o da quando coloro i quali lavoravano nelle Discipline Bio Naturali, altro settore di specializzazione del nostro studio, che reputavano di poter percepire i compensi sportivi anche se svolgevano attività di shiatsu piuttosto che di riflessologia (ricordiamo pesanti insulti nei nostri confronti da parte di chi ci attaccava come “il male assoluto delle discipline bionaturali“ semplicemente perché dicevamo che, a parer nostro, con difficoltà si poteva far passare lo shiatsu come sport ).
Sport e terzo settore hanno avuto negli anni le loro riforme, prima quella del terzo settore con il D.lgs. 117/2017 e poi lo sport con il D.lgs. 36/2021, che hanno punti in comune e differenze oggettive che cercheremo di analizzare in questo breve scritto.
Panoramica generale delle differenze tra la riforma dello sport e la riforma del terzo settore.