PCTO e Sport: un'intesa vincente da saper cogliere
- Redazione

- 23 lug
- Tempo di lettura: 3 min

Dalla Segreteria dei Consulenti dello Sport
Nei precedenti contenuti vi abbiamo narrato la novità portata dalla Legge 41/2025 con la quale sono stati nuovamente rilanciati i Giochi della Gioventù (QUI puoi rivedere l'incontro Un dialogo tra il sociale, la mente, il corpo e il diritto legato ai nuovi Giochi della Gioventù.) La normativa, in reatà, ci dice altro e, se vogliano, sprigiona effetti ancora più impattanti considerato che, ragionevolmente, può essere considerata la prima vera applicazione di quel principio costituzionale di promozione e valorizzazione dello sport, in tutte le sue forme ed espressioni, e di cui la Repubblica ne riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico.
L'Art. 1 della Legge 41/2025 infatti, testualmente, recita: Art. 1
Finalità e obiettivi
1. La presente legge si propone di promuovere la formazione sportiva quale strumento di apprendimento cognitivo, formativo, relazionale e di socializzazione, nonché quale parte integrante del percorso scolastico, a partire dalla scuola primaria, e di riconoscere l'educazione motoria e la pratica sportiva quali valori fondamentali per l'inclusione, la promozione delle pari opportunità e l'espressione della personalità giovanile. A tal fine, essa è volta a promuovere il più ampio accesso degli studenti a tutte le discipline sportive, secondo le attitudini e le preferenze individuali.
E' chiaro, poi, che, come recita il successivo articolato i "Nuovi giochi della gioventù" (leggi sul punto I Giochi della Gioventù: un piacevole ritorno dal passato) rappresenteranno una delle tante iniziative di "messa a terra" della volontà legislativa. Ma non l'unica. E ora vi diremo il perché.
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