Per farvi e farci gli auguri abbiamo scelto un titolo che racchiude in sé la frenesia, la velocità e le novità di un anno che sta volgendo al termine, lasciando lo spazio all’incognita dell’anno nuovo.
Un anno di riforma, un anno di cambiamento e un anno di attenzione di un intero mondo al proprio mutarsi perpetuo.
Noi di Consulenti dello sport abbiamo avuto il piacere di relazionare o moderare in moltissimi convegni nella prima parte dell’anno, e in molti di più nella seconda parte. Li abbiamo contati e ci si siamo detti: c’è molta attenzione a questa riforma ed è sicuramente un bene.
È corretto e giusto che ci si sieda e si cerchi di comprendere come l’impatto delle norme sulle nostre vite possa portare benefici o problemi ma, purtroppo, non sempre lo facciamo con lo spirito costruttivo di chi deve affrontare un problema, sa di doverlo affrontare, e si pone nella condizione mentale di farlo al meglio.
Abbiamo affrontato, come mondo sportivo, la riforma “di petto”, spesso armati fino ai denti, e l’abbiamo derisa, massacrata, annientata con mille e mille commenti di ogni tipo.
Senza entrare nel merito della sua genuinità o della sua perfezione o imperfezione che sia, perché non è compito nostro, la riforma ha lasciato l’amaro in bocca di un paese avvolto in una frase di una infinita e greve tristezza “fatta la legge trovato l’inganno”, perché, e questo è innegabile, al sentir pronunciare adempimenti e limiti la mente di molti di noi elabora questa frase spesso ridendo e spesso pensando di essere furbi nel tentare di arginare le normative.
Riforma dello sport, tutela dei collaboratori sportivi, attenzione agli aspetti legati alla sicurezza dei lavoratori, attenzione al ruolo non certo marginale dei volontari: sono solo alcuni degli aspetti che sono stati analizzati e relazionati nei numerosi convegni per tentare di dare un quadro il più possibile pratico e efficace.
Nessun settore nel nostro Paese ha così tanta attenzione alla formazione costante, continua e spesso completamente gratuita come il mondo sportivo perché c’è bisogno di cultura dirigenziale sempre più approfondita e precisa.
È tutto perfetto? No, ci sono degli aspetti critici ancora da evidenziare al meglio e degli aspetti che sono quantomeno di difficile applicazione, ma questo non accade solo nella riforma dello sport o per la riforma dello sport ma accade in ogni contesto, in ogni settore, in ogni ambito del nostro paese.
Cosa ci auguriamo? Ciò che ci auguravamo per l’ingresso del 2023 sulle ceneri del 2022: una riforma PER lo sport più che una riforma DELLO SPORT.
Ma non solo sport. I nostri auguri sono anche per tutto il mondo del non profit in generale e del terzo settore in particolare. Quel mondo che supportiamo quotidianamente fatto di piccoli circoli culturali, associazioni di quartiere, tessuno umano e sociale che fa da "rete" di salvataggio per le tante (troppe) ri-cadute del sistema.
In questo 2023 lo sport è stato centrale, costituzionalmente riconosciuto e sempre più "centrale" anche per il terzo settore. Chiamati in prima persona ad una "sintesi" tra questi mondi apparentemente lontani e diversi speriamo di portare le nostre competenze anche per tutte le nuove forme "associative" ma, soprattutto, per le attività virtuali che, come gli e-sports, non possono più essere relegate a meri "passatempi". Un 2023 in fermento che ci vedrà da subito impegnanti con le sfide dell'agenda del 2030, con l'anno olimpico e paralimpico, con le riforme fiscali ... sarà un anno tostissimo. Lo sappiamo. E, allora, concedeteci, e concediamoci, un momento di pausa. Per riflettere ma, soprattutto, riposare.
A tutti Voi giungano i nostri più cari e sinceri auguri di buone festività, ma permetteteci di ringraziare con maggiore affetto e stima a chi ci ha dato fiducia seguendo la nostra Accademia, frutto della comptenza, passione e dedizione per lo sport e il terzo settore, di chi ha deciso di intraprendere questo bellissimo percorso comune.
Ci vediamo nel 2024 !
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