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Motricità: pro-muovere la nona competenza europea


Nona competenza - Erika Morri - Comunità Europea - CDS

Motricità: pro-muovere la nona competenza europea

A cura di Erika Morri*


CHE COSA SONO LE 8 COMPETENZE CHIAVE EUROPEE


Dal 2006, l'UE ha delineato un quadro di 8 competenze chiave, che formano la base per la realizzazione personale, la cittadinanza attiva, e l'occupazione in una società in rapida evoluzione; su queste competenze si basano anche i programmi scolastici con steps differenti a seconda delle età.


Le competenze abbracciano una vasta gamma di aree, dalla competenza digitale all'alfabetizzazione multilingue, dalle capacità di imparare ad imparare, alla competenza imprenditoriale, riflettendo così l'importanza di un apprendimento integrato e permanente.


Le 8 competenze chiave, rappresentando il pilastro fondamentale per il progresso, la coesione sociale ed il benessere della Comunità Europea.

 

Tuttavia, c'è un elemento vitale che rimane sorprendentemente assente in questo schema: la competenza motoria. 


In un'epoca in cui la sedentarietà e le sfide alla salute mentale sono in aumento, la necessità di integrare l'educazione fisica e la motricità nel percorso educativo diventa sempre più pressante.


Lo sport e l’educazione fisica non solo migliorano la salute e il benessere fisico degli individui, ma giocano anche un ruolo cruciale nello sviluppo cognitivo, nella socializzazione e nella costruzione di una società più inclusiva e consapevole. Uniamoci perché l’Italia lanci la “NONA COMPETENZA: LA COMPETENZA MOTORIA”.

 

PROPONIAMO L’INSERIMENTO DELLA NONA COMPETENZA CHIAVE:

LA COMPETENZA MOTORIA


Questa “nona competenza” inserita nei programmi scolastici, darebbe forza a sperimentazione e attuazione di protocolli che permettano ai ragazzi/e, di integrare nelle loro abitudini quotidiane un’attività fisica volta al mantenimento e al miglioramento degli schemi motori tipicamente umani, che l’eccessiva sedentarietà della nostra epoca, sta facendo perdere inesorabilmente.


L'educazione fisica è fondamentale per lo sviluppo della consapevolezza corporea e delle abilità sociali.


Un’istruzione eccellente dovrebbe fornire ai propri studenti/studentesse, la capacità di imparare dagli altri e di saper collaborare – non solo con insegnanti, professori, mentori e tutor - ma anche con i propri coetanei.


Inoltre, è necessario insegnare ai ragazzi/e a fare tesoro di ciò che apprendono in classe, per poi essere in grado di applicare questi concetti nella vita quotidiana.


Sport e scuola vanno di pari passo. L’attività fisica consente agli studenti di creare nuove amicizie, condividere vittorie e sconfitte, diventare più forti e agili e di imparare cosa significa avere una buona preparazione e delle sane abitudini”.

Ma non solo.



Wo*men's sport land of freedom


Ci sono diversi studi che provano una correlazione tra rendimento scolastico e sport.


Qual è il collegamento che esiste tra le due attività?

Secondo studi clinici eseguiti in Italia per i quali si è proceduto allo scanning del cervello di individui più o meno attivi, è emerso che le ragioni del maggior rendimento scolastico per gli sportivi sono duplici:


  • la prima è di ordine fisiologico e dipende dall’afflusso di ossigeno al cervello che è maggiore in coloro che praticano attività costante;

  • la seconda, invece, riguarda la maggiore stimolazione che avviene nel cervello e che migliorerebbe le connessioni tra neuroni.


Quando il soggetto si allena infatti, lo scanning del cervello ha rilevato un ingrossamento di quell'area cerebrale che svolge funzioni di apprendimento e mnemoniche, chiamata ippocampo. 


Teoria confermata dagli studi condotti da John Ratey, professore di psichiatria alla Harvard Medical School, che hanno provato che l’esercizio fisico fa fluire il sangue verso le regioni del cervello responsabili delle funzioni cognitive, ossia i lobi frontali e temporali e l’ippocampo, che nello specifico è l’area deputata alla memoria e all’apprendimento.


In termini più semplici: con lo sport praticato regolarmente, arriva più sangue al cervello, più neuroni nuovi rimarranno attivi e a disposizione delle funzioni intellettive più elevate…che richiedono concentrazione e ragionamento.


Pochi progetti (a mia conoscenza) pongono l’attenzione sulla proposta della “NONA COMPETENZA MOTORIA” alla Comunità Europea, con l’intento di coagulare forze e sperimentazioni:


  • la polisportiva “San Precario” di Padova in collaborazione con Carlo Balestri, Presidente dei Giochi anti razzisti, che ha affrontato per prima il tema di questa carenza, creando un sito dedicato ed anche una raccolta firme su www.change.org 

  • Genio Net, guidata da Massimo de Donno, è all'avanguardia nel campo dell'apprendimento strategico e personalizzato. Nel suo progetto "Movimento per l'Apprendimento", l'azienda collabora con ricercatori del CNR, pedagogisti e società sportive per definire la quantità ideale di esercizio fisico che stimola le funzioni cognitive, mirando a trasformare radicalmente la qualità dell'educazione scolastica.

Inserendo la “NONA competenza MOTORIA” nel quadro delle competenze chiave europee - che avrebbe lo sport e l’educazione fisica come strumento principale - possiamo avvicinarci a un modello educativo che nutre completamente ogni aspetto dell'essere umano, mentale, emotivo e fisico.


Un passo avanti verso un'Europa più sana, più resiliente e più inclusiva.


Questo articolo è una CALL TO ACTION per tutti noi, che sappiamo bene l’importanza dello sport nella vita, e quanto il sistema Italia debba lavorare in questa direzione... ma l’Italia siamo NOI.


Il corpo è un linguaggio di apprendimento: muoviamo l’Europa insieme.



ERIKA MORRI

ERIKA MORRI, formatrice e coach, già Azzurra di rugby e consigliera Nazionale FIR sino al 2021, è founder di “WO*MEN’S SPORT LAND OF FREEDOM: chi semina sport raccoglie futuro”, progetto internazionale che si basa su 4 obiettivi dell’Agenda ONU 2030 (istruzione di qualità/salute e benessere/parità di genere/pace)

Per informazioni: Erika Morri






Bibliografia supportiva (si ringrazia Laura Caracciolo di Genionet per la ricerca)


1.   Movimento e Miglioramento dei Processi Cognitivi:

   - "Exercise and the Brain: Something to Chew On" di Henriette van Praag, pubblicato su "Trends in Neurosciences" (2009). Questo studio esplora come l'esercizio fisico possa migliorare le funzioni cognitive e la neurogenesi.

   - "Physical Activity and Cognitive Vitality" pubblicato su "Annual Review of Psychology" (2017). Questo articolo esamina l'importanza dell'attività fisica per il mantenimento della vitalità cognitiva durante l'invecchiamento.


2.   Movimento e Salute Mentale:

   - "Physical Activity and Mental Health: Evidence is Growing" di P. Ekkekakis, pubblicato su "World Psychiatry" (2015). Questo articolo offre una panoramica dell'evidenza che collega l'attività fisica a benefici per la salute mentale.

   - "The Association Between Physical Activity and Mental Health: A Systematic Review and Meta-analysis" di G. Mammen e G. Faulkner, pubblicato su "Journal of Sport and Exercise Psychology" (2013). Questo studio fornisce un'analisi approfondita della relazione tra attività fisica e salute mentale.


3.   Movimento e Benessere Generale:

   - "Physical Activity and Health" di C.J. Caspersen, K.E. Powell e G.M. Christenson, pubblicato su "American Journal of Epidemiology" (1985). Un articolo pionieristico che stabilisce il legame tra attività fisica e salute generale.

 - "Exercise for Mental Health" di A. Sharma, V. Madaan e F. Petty, pubblicato su "Primary Care Companion to The Journal of Clinical Psychiatry" (2006). Questo studio esplora come l'esercizio fisico possa essere utilizzato come trattamento per vari disturbi mentali. 





7. https://www.mdpi.com/2071-1050/15/8/6616 B5-sustainability-15-06616



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