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Spese esenti e rimborsi spese dei figli per la pratica sportiva: l'Agenzia delle Entrate chiarisce


Spese esenti e rimborsi spese dei figli per l'attività sportiva

A cura di Karia Arrighi L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risposta a un quesito relativo alla possibilità di considerare le spese sostenute dai dipendenti per attività praticata dai figli rimborsabili. 

Da anni si sente parlare di welfare aziendale e molte aziende hanno scelto la possibilità di inserire come benefici per i propri dipendenti anche la pratica sportiva.


Per potere porre in essere piani di welfare aziendale è necessaria una consultazione sindacale e la sottoscrizione di un accordo sindacale concedendo, in luogo al premio sul risultato, la possibilità ai propri dipendenti di usufruire di taluni servizi previsti dal piano, fra i quali lo sport. 


Normalmente un dipendente accede a una piattaforma web per l’erogazione di beni e servizi e sceglie fra un paniere variegato di offerte. 


Nel caso esaminato dall'Agenzia delle Entrate una società, nella propria offerta sul portale aveva proposto di:

"rimborsare le spese per attività sportive svolte dai figli dei dipendenti all'interno di circoli sportivi e palestre o anche all'interno di istituti scolastici" precisando che "soggetto erogatore del servizio sarebbe sempre l'associazione sportiva che eroga corsi annuali (es. corso di tennis bisettimanale)".


"La documentazione richiesta al dipendente sarebbe la ricevuta dell'associazione sportiva intestat al figlio del dipendente unitamente con lo stato di famiglia aggiornato".


Il quesito posto all'Agenzia era dunque se tali somme potessero o meno rientrare fra le iniziative del welfare aziendale escluse da imposizione fiscale ai sensi dell’articolo  51, comma 2, lettera f­bis), del Testo unico delle imposte sui redditi, approvato dal Tuir (D.p.r. 22 dicembre 1986, n. 917) quale prestazione di educazione e istruzione.


La conclusione proposta dall'Istante, anche e soprattutto a seguito del riconoscimento costituzionale del valore educativo delle attività sportive, era che le spese per attività sportive dei figli dei dipendenti fossero da includere tra quelle ammesse a fruire del regime di esenzione dall'Irpef previsto dall'articolo 51, comma 2, lettera f­bis), del Tuir.


Quale è il parere dell’Agenzia delle Entrate? 


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