Vettura acquistata dalla asd: il trattamento contabile e fiscale
- Redazione

- 4 set
- Tempo di lettura: 3 min

A cura di Alessandro Mancino - Dott. Commercialista
Le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) svolgono un ruolo sempre più centrale per la comunità in cui sono inserite.
Spesso, infatti, rappresentano l’unico punto di riferimento e di ritrovo per i più giovani, soprattutto in ambienti e territori particolarmente complessi.
Tale ruolo “sociale”, però, si scontra con sfide organizzative molto complesse, soprattutto per realtà che, nella quasi totalità dei casi, risultano essere scarsamente strutturate.
Tra le sfide principali che una ASD è chiamata ad affrontare rientra sicuramene la gestione della logistica edegli spostamenti per le competizioni ed allenamenti.
Soprattutto per le associazioni che lavorano con i più giovani o in contesti particolarmente difficili, risulta essere necessario dotarsi di un veicolo proprio con il quale fornire il servizio di trasporto ai propri tesserati.
Le buone intenzioni, però, non sempre sono accompagnate da una serie di “best practice” necessarie affinché la gestione del veicolo avvenga nel pieno rispetto della normativa fiscale e contabile prevista nel nostro ordinamento.
Procedendo con ordine, da un punto di vista contabile, l’acquisto di una vettura da parte dell’ASD comporterà un duplice rilevamento: in contabilità e nel libro cespiti.
Il costo sostenuto sarà infatti rilevato in contabilità come immobilizzazione materiale e ammortizzato secondo le aliquote previste dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Tale procedura andrà a ridurre il valore residuo del cespite che, al termine del periodo d’ammortamento, risulterà essere completamente azzerato.
La vettura sarà poi registrata anche nel libro cespiti con numero progressivo univoco andando ad annotare ilcosto d’acquisto e gli ammortamenti effettuati anno per anno.
Allo stesso modo, anche in caso di dismissione bisognerà procedere ad una duplice scrittura:
In contabilità, rilevando in dare l’entrata finanziaria e in avere la riduzione delle immobilizzazioni per il valore residuo della vettura. L’eventuale differenza tra i due importi andrà imputata come minusvalenza (nel caso in cui il valore residuo sia maggiore del corrispettivo) o plusvalenza (nel caso in cui il valore residuo sia minore del corrispettivo) da rilevare nel conto economico.
Nel libro cespiti, andando ad eliminare la vettura dalle immobilizzazioni materiali registrate.
ESEMPIO PRATICO
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